REG. REG. 12 NOVEMBRE 2001, N. 6.
«Funzionamento del Comitato legislativo e procedure
di formazione degli atti normativi di
competenza della Giunta regionale».
Pubblicato nel B. U. REGIONE UMBRIA 21 novembre
2001, n. 57 – S. O. n.2
Art. 1
(Compiti)
1. Il Comitato Legislativo, istituito con
regolamento regionale n. 1 del 25 febbraio 2000, di
seguito denominato Comitato, esprime parere
preventivo obbligatorio ai sensi dell’articolo 23
del regolamento interno della Giunta regionale,
approvato con deliberazione 13 dicembre
2000, n. 1439, sui disegni di legge di iniziativa
della Giunta regionale e sui regolamenti che i
Direttori regionali intendono proporre alla
Giunta.
2. Il parere di cui al comma 1 è reso al fine di
garantire:
a) la qualità dei testi, con riguardo alla
coerenza giuridica, logica e sistematica nonché la
semplicità, chiarezza e proprietà del linguaggio
normativo e della scrittura, nel rispetto delle
regole e dei criteri per la redazione degli
stessi, fissati a livello statale e regionale;
b) il rispetto della normativa comunitaria e di
quella statale applicabile;
c) la coerenza con le disposizioni dello
Statuto, con la normativa e con la programmazione
regionali;
d) l’armonia con i principi contenuti nelle
disposizioni statali e regionali concernenti la
semplificazione e il riassetto della legislazione
vigente, l’economicità dei procedimenti e
dell’azione amministrativa, il decentramento
delle funzioni regionali e la coerenza con le riforme
istituzionali.
3. Il Comitato elabora studi e formula proposte
al Presidente della Giunta regionale sui
problemi istituzionali di particolare rilevanza,
anche con riferimento all’attività della Conferenza
Stato-Regioni.
4. Su richiesta della Giunta regionale il
Comitato valuta i progetti di legge di iniziativa
consiliare, degli enti locali territoriali e dei
cittadini, nonché gli emendamenti sostanziali ai
disegni di legge di iniziativa giuntale,
all’esame degli organi consiliari.
5. Il Comitato svolge azione di monitoraggio e
verifica dell’impatto della normativa vigente e
coordina le operazioni di riassetto della stessa,
con particolare riferimento alla redazione di
testi unici.
Art. 2
(Composizione)
1. Il Comitato è composto da:
a) il Segretario generale della Presidenza della
Giunta regionale;
b) il Direttore regionale alle risorse umane, finanziarie
e strumentali;
c) il Coordinatore dell’Area della
programmazione strategica;
d) il Responsabile del Servizio affari giuridici
e legislativi;
e) il Responsabile del Servizio riforme e affari
istituzionali;
f) il Responsabile del Servizio Segreteria della
Giunta regionale.
2. I Direttori competenti sui singoli argomenti
all’ordine del giorno partecipano alle sedute
anche tramite loro delegati.
3. La Giunta regionale, su proposta del
Segretario generale della Presidenza, con riferimento
alle esigenze espresse dal Comitato, può
incaricare di partecipare ai lavori dello stesso, in
relazione ad oggetti o problematiche
determinati, esperti esterni di elevata professionalità e
comprovata capacità nelle materie da trattare.
4. Agli esperti di cui al comma 3 spetta un
compenso nella misura stabilita dalla Giunta
regionale all’atto dell’incarico.
5. Agli incarichi di cui ai commi 3 e 4 si
applicano le norme della legge regionale 23 marzo
1981, n. 14.
Art. 3
(Presidente)
1. Il Comitato è presieduto dal Dirigente
responsabile del Servizio affari giuridici e legislativi
della Segreteria generale della Presidenza della
Giunta regionale.
2. Il Presidente svolge i seguenti compiti:
a) convoca e presiede il Comitato;
b) fissa l’ordine del giorno delle sedute;
c) coordina la concertazione tra i Servizi per
gli aspetti di merito contenuti nelle singole
proposte normative;
d) cura i rapporti con le Direzioni regionali
per l’acquisizione di dati e informazioni utili per i
lavori del Comitato;
e) informa annualmente la Giunta regionale
sull’attività svolta dal Comitato.
Art. 4
(Convocazione)
1. Il Comitato è convocato dal suo Presidente
mediante avviso scritto contenente l’indicazione
del giorno, dell’ora e del luogo della riunione,
con allegata copia degli atti all’ordine del giorno.
In caso di urgenza la convocazione può essere
effettuata anche con strumenti telematici.
2. L’avviso di convocazione è inviato anche ai
Direttori regionali competenti sugli oggetti
iscritti all’ordine del giorno.
Art. 5
(Procedimento)
1. I Direttori regionali trasmettono al Comitato
i testi dei disegni di legge e dei regolamenti
che intendono proporre alla Giunta regionale, ai
fini del parere di cui all’articolo 23 del
regolamento interno della Giunta e in attuazione
dell’articolo 1, comma 2 del presente
regolamento.
2. Nell’ipotesi di atti soggetti a preadozione,
gli stessi sono trasmessi al Comitato prima
dell’adozione definitiva. Su richiesta della
Giunta, il Comitato assicura l’assistenza anche nella
fase preparatoria.
3. Le proposte, formulate ai sensi della “Guida
alla redazione dei testi normativi” (Circolare 2
maggio 2001, n. 1/1.1.26/10888/9.92 della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicata
nel supplemento ordinario alla Gazzetta
ufficiale n. 101 del 3 maggio 2001) in quanto
applicabile, avvalendosi del Servizio affari
giuridici e legislativi, sono accompagnate da una
relazione e dalla documentazione, dalle quali
risultino i motivi e gli obiettivi delle stesse, con
particolare riferimento alla programmazione
regionale, all’identificazione della base giuridica,
alle concertazioni esterne e interne già
effettuate.
4. Le proposte sono trasmesse unitamente ai
supporti informatici, salvo invio per posta
elettronica all’indirizzo giurlegis@regione.umbria.it.
5. In attuazione dell’articolo 31, comma 2 della
legge regionale 28 febbraio 2000, n. 13, gli
elementi finanziari e le implicazioni
organizzative vanno evidenziati nelle apposite schede di
accompagnamento, sottoscritte dai competenti
Servizi, in conformità ai modelli A e B allegati
al presente regolamento. Nell’ipotesi di atti
urgenti le schede possono essere completate anche
dopo il parere del Comitato, a cura della
Direzione proponente.
6. Il Comitato, nella seduta stabilita, esamina il
testo normativo all’ordine del giorno, nel
rispetto dei criteri di cui all’articolo 1,
comma 2, con l’intervento delle Direzioni interessate.
7. Al termine dell’esame il Comitato redige il
proprio parere, che viene trasmesso al Direttore
proponente unitamente al testo della proposta
del disegno di legge o di regolamento,
eventualmente rielaborati secondo le
osservazioni emerse nel corso della riunione e concordate
con i rappresentanti della Direzione.
8. Nell’ipotesi di divergenza tra il Comitato ed
i rappresentanti della Direzione, il parere dà
conto di tale circostanza, indicando la norma o
le norme non concordate.
9. Il parere è espresso entro il termine massimo
di venti giorni, decorrenti dalla richiesta
formulata dalla Direzione proponente, fatti salvi
casi di urgenza motivati dal Direttore
richiedente e comunque tenuto conto delle
scadenze collegate all’iter degli atti. Esso è
trasmesso al Direttore proponente con lettera
del Presidente del Comitato.
10. Il Direttore formula la proposta definitiva
da sottoporre alla Giunta regionale, tenendo
conto delle osservazioni del Comitato. Qualora
intenda, in tutto o in parte, proporre un testo
diverso da quello formulato dal Comitato, ne
indica le ragioni nell’atto deliberativo.
Art. 6
(Sedute)
1. Le sedute del Comitato sono valide con la
presenza di almeno tre dei componenti previsti
dall’articolo 2, comma 1, e di almeno un
rappresentante della Direzione proponente per
ciascun oggetto all’ordine del giorno.
2. Nell’ipotesi di assenza o impedimento del
Presidente, il Comitato è presieduto dal
componente più anziano di età fra i presenti.
3. Di ogni seduta è redatto il processo verbale
a cura del segretario, che deve contenere il
resoconto dei lavori e dei nominativi dei
partecipanti. Ciascun partecipante può chiedere
l’inserimento a verbale di dichiarazioni ed
osservazioni sugli argomenti all’ordine del giorno.
Nel verbale si dà conto di eventuali opinioni
dissenzienti e delle loro motivazioni.
4. I verbali sono sottoscritti dal Presidente e
dal segretario.
Art. 7
(Attività di segreteria)
1. Le funzioni di segretario sono svolte dal
Responsabile della Sezione assistenza all’attività
legislativa e alla consulenza legale del
Servizio affari giuridici e legislativi.
2. Il Servizio affari giuridici e legislativi assicura,
mediante le proprie strutture, gli adempimenti
preliminari e conseguenti alle riunioni del
Comitato; provvede alle attività istruttorie connesse
alle funzioni del Comitato; predispone la
documentazione giuridica assicurando la stessa anche
durante le sedute; raccoglie gli ordini del
giorno, i verbali e gli atti inerenti l’attività del
Comitato.
Art. 8
(Abrogazione)
1. Le norme del regolamento regionale n.
1 del 25 febbraio 2000 sono abrogate, ad
eccezione del primo periodo dell’articolo 1,
comma 1.
Il presente regolamento regionale sarà
pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo
e di farlo osservare come regolamento della
Regione dell’Umbria.
Dato a Perugia, addì 12 novembre 2001
LORENZETTI
MODELLO A
SCHEDA DEGLI ELEMENTI FINANZIARI
DISEGNO DI LEGGE
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
a) SEZIONE I (da completare a cura della
Direzione proponente)
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
RIFERIMENTI ALLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
_______________________________________________________________________
ANALISI DEGLI EFFETTI FINANZIARI DEL
PROVVEDIMENTO:
Entrata:
Articolo/comma Natura dell'entrata
Proposta anno
in corso
(importo)
Proposta a
regime
(importo)
· _______________________
_______________________
L. L.
· _______________________
_______________________
L. L.
· _______________________
_______________________
L. L.
Totale L. L.
Spesa:
Articolo/comma Natura della spesa
Proposta anno
in corso
(importo)
Proposta a
regime
(importo)
· _______________________
_______________________
L. L.
· _______________________
_______________________
L. L.
· _______________________
_______________________
L. L.
Totale L. L.
Saldo da finanziare L. L.
METODI UTILIZZATI PER LA QUANTIFICAZIONE
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
DATI E FONTI UTILIZZATI:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
ABROGAZIONI E CONFLUENZA DEI FINANZIAMENTI:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
PROPOSTA DI REPERIMENTO FONDI:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
ANNOTAZIONI E OGNI ALTRO ELEMENTO UTILE:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
Per la Direzione proponente
______________________
b) SEZIONE II (da completare a cura del
Servizio Bilancio e Controllo di Gestione)
VERIFICA DELLE QUANTIFICAZIONI E DELLA COPERTURA
PROPOSTE:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
QUADRO FINANZIARIO
a regime
Saldo da finanziare a pareggio:
Entrata Spesa
L.
· mediante modificazioni
legislative che comportino
nuove o maggiori entrate L.
· utilizzo fondi speciali L.
· riduzione autorizzazioni di
spesa L.
· a carico di disponibilità di
bilancio formatesi nel corso
dell'esercizio L.
· mediante riduzione di
disponibilità di bilancio
formatesi nel corso
dell'esercizio L.
Totale L. L.
VARIAZIONI ATTINENTI ALL'ESERCIZIO IN CORSO:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
MODULAZIONE RELATIVA AGLI ANNI COMPRESI NEL
BILANCIO PLURIENNALE:
2001 2002 2003
Saldo da finanziare
· Spesa corrente
· Spesa in conto capitale
MODALITÀ DI COPERTURA NEGLI ANNI SUCCESSIVI AL
PRIMO:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
ANNOTAZIONI:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
Servizio Bilancio e controllo di gestione
_______________________________
MODELLO B
SCHEDA DELLE IMPLICAZIONI ORGANIZZATIVE
DISEGNO DI LEGGE
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
a) SEZIONE I (da completare a cura della
Direzione proponente)
1) VERIFICA DELLA COERENZA CON I PRINCIPI
GENERALI DEL SISTEMA
ORGANIZZATIVO E DELLA ARTICOLAZIONE DELLE
STRUTTURE REGIONALI:
(allegato organigramma gerarchico-funzionale)
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
2) INDIVIDUAZIONE QUALI-QUANTITATIVA DEI
SOGGETTI CHE SONO
COINVOLTI NEI PROCESSI E DELLE EVENTUALI
RESPONSABILITÀ’
ATTRIBUITE:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
3) DESCRIZIONI DELLE PROCEDURE CON LA VERIFICA
DEI
PASSAGGI/TEMPI/SOGGETTI COINVOLTI: (allegati
diagrammi di flusso)
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
4) EFFETTI SULLA SPESA DEL PERSONALE E SULLA
DOTAZIONE ORGANICA:
(se comporta incrementi, riqualificazione
professionale, attribuzione nuovi incarichi,
etc.)
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
b) SEZIONE II (da completare
a cura del Servizio Organizzazione e Politiche di gestione e Sviluppo
della risorsa umana)
1) CONSIDERAZIONI A CARATTERE ORGANIZZATIVO (con
analisi dell’organigramma
allegato)
ø SE
HA CORRELATE CONSEGUENZE SUL MODELLO ORGANIZZATIVO E SULLE
STRUTTURE ESISTENTI (necessita
di analisi organizzative per revisione di
competenze ed interventi organizzativi connessi)
si no
ø SE
INTERVIENE A MODIFICARE LE RELAZIONI E INTERAZIONI ORGANIZZATIVI
E GLI EQUILIBRI COSTITUITI
si no
ø SE
INCIDE SUI RUOLI DI RESPONSABILITÀ
si no
ø SE
IMPLICA LA REVISIONE DI ISTITUTI, ENTI
ED ORGANISMI
si no
ø SE
IMPLICA LA DEFINIZIONE DI ATTI ORGANIZZATIVI ATTUATIVI
si no
ø SE
E QUALI EFFETTI PRODUCE SULL’ARTICOLAZIONE
STRUTTURALE DISLOCATA SUL
TERRITORIO
si no
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
ø SE
E QUALI EFFETTI PRODUCE SULLA DOTAZIONE ORGANICA
si no
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
ø SE
E IN CHE MODO COINVOLGE MOVIMENTI DI PERSONALE
si no
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
ø SE
E IN CHE MODO COMPORTA LA RIQUALIFICAZIONE DI UN PARTE DEL PERSONALE
si no
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
ø SE
IMPLICA L’ISTITUZIONE DI
ORGANISMI CHE VANNO REGOLAMENTATI
si no
ø SE
COMPORTA NUOVE ESIGENZE DI RISORSE UMANE
si no
ø SE
NEL COMPLESSO L’ONERE ORGANIZZATIVO E/O
IL FABBISOGNO DI RISORSE PUÒ ESSERE
VALUTATO ADEGUATO OVVERO TROPPO ELEVATO IN
RELAZIONE ALL’OBIETTIVO DA
RAGGIUNGERE
adeguato elevato
RIFLESSIONI E PROPOSTE PER CORRETTIVI O
INTERVENTI ALTERNATIVI:
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________
2) CONSIDERAZIONI A CARATTERE ORGANIZZATIVO (con
analisi dell’organigramma
allegato)
ø SE
NECESSITA UNA INTEGRAZIONE PER DEFINIRE LE PROCEDURE
si no
ø SE
LE PROCEDURE SONO FACILMENTE DESUMIBILI E SNELLE
si no
ø SE
INVECE SONO PARTICOLARMENTE COMPLESSE O CONTENGONO LACUNE O PUNTI DI
CRITICITÀ PER CUI SI VALUTA PROCEDERE AD UNA
SEMPLIFICAZIONE/RAZIONALIZZAZIONE
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
_____________________________________________________________________
RIFLESSIONI E PROPOSTE PER CORRETTIVI O
INTERVENTI ALTERNATIVI:
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________
NOTE
- Regolamento regionale adottato dalla Giunta
regionale, ai sensi dell’art.121, quarto comma
della Costituzione, così come modificato
dall’art.1 della Legge Costituzionale 22 novembre
1999, n. 1, su proposta della Presidente
Lorenzetti nella seduta del 19 settembre 2001,
deliberazione n. 1096.
- Richiesti chiarimenti sulla deliberazione
della Giunta regionale n.1096 del 19 settembre
2001, da parte della Commissione di Controllo
sugli atti della Regione con decisione n. 6
dell’11 ottobre 2001, prot. n. 010774.
- La Giunta regionale nella seduta del 17
ottobre 2001, con deliberazione n.1291, ha fornito
alla Commissione di controllo, gli specifici
chiarimenti in ordine all’atto n.1096/2001.
- La Commissione di Controllo sugli atti della
Regione, con nota prot. n. 010898 del 9
novembre 2001, a seguito dell’entrata in vigore della
legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.
3, che all’art. 9 ha disposto l’abrogazione del
primo comma dell’art. 125, concernente il
controllo di legittimità sugli atti
amministrativi della Regione, ha restituito la D.G.R. n.1291 del
17 ottobre 2001, trasmessa alla Commissione
stessa prima dell’entrata in vigore della legge
costituzionale n.3/2001.
AVVERTENZA – Il testo del regolamento viene
pubblicato con l’aggiunta delle note redatte
dalla Segreteria generale della Presidenza della
Giunta (Servizio Segreteria della Giunta
regionale – Sezione Promulgazione leggi ed
emanazione regolamenti e decreti), ai sensi
dell’art. 8, commi 1, 3 e 4 della legge
regionale 20 dicembre 2000, n.39, al solo scopo di
facilitare la lettura delle disposizioni
regolamentari modificate o alle quali è operato il rinvio.
Restano invariati il valore e l’efficacia degli
atti normativi qui trascritti.
NOTE (AL TESTO DEL REGOLAMENTO):
Note all’art. 1, comma 1:
- Il regolamento regionale 25 febbraio 2000, n.
1 recante “Istituzione del Comitato
legislativo”, è pubblicato nel B.U.R. n.11 del 2
marzo 2000.
- Il testo dell’art. 23 del Regolamento Interno
della Giunta regionale, approvato con D.G.R.
13 dicembre 2000, n. 1439 (pubblicato nel S.O.
al B.U.R. n.66 del 27 dicembre 2000), è il
seguente:
«Art. 23. (Disegni di legge e regolamenti)
1. I testi dei disegni di legge o delle proposte
di regolamento regionale, unitamente alla
relazione illustrativa, sono presentati alla
Giunta a cura del Direttore competente, in allegato
alla proposta deliberativa redatta
rispettivamente secondo i moduli M/7 e M/8.
2. Per i disegni di legge la Direzione
proponente acquisisce il parere del Servizio bilancio e
controllo di gestione, in ordine alle
disposizioni relative alla copertura finanziaria.
3. Le proposte di regolamento sono corredate del
parere di regolarità tecnico-amministrativa
espresso dal dirigente del servizio o dal
dirigente in posizione individuale competente e del
parere di legittimità espresso dal Direttore,
nonché del parere relativo alla copertura finanziaria
espresso dal responsabile del Servizio bilancio
e controllo di gestione.
4. Tutti i disegni di legge di iniziativa della
Giunta regionale e le proposte di regolamento
regionale debbono essere accompagnate dal parere
del Comitato Legislativo istituito con il
regolamento regionale 25 febbraio 2000, n. 1,
reso con le modalità previste dall'art. 5 del
regolamento stesso».
Nota all’art. 2, comma 5:
- La legge regionale 23 marzo 1981, n. 14
recante “Norme per il conferimento di consulenze
ed incarichi professionali”, è pubblicata nel
B.U.R. n.17 del 25 marzo 1981.
Note all’art. 5, commi 1 e 5:
- Per testo dell’art. 23 del Regolamento Interno
della Giunta regionale, si vedano le note
all’art. 1, comma 1.
- Il testo dell’art. 31, comma 2, della legge
regionale 28 febbraio 2000, n. 13 recante
“Disciplina generale della programmazione, del
bilancio, dell’ordinamento contabile e dei
controlli interni della Regione dell’Umbria”
(pubblicata nel S.O. al B.U.R. n.11 del 2 marzo
2000), è il seguente:
«Art. 31. (Copertura finanziaria delle leggi di
spesa). omissis
2. I disegni di legge regionale che comportino
nuove o maggiori spese ovvero diminuzioni
di entrate devono essere corredati da una
relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri
recati da ciascuna disposizione e delle relative
coperture, con la specificazione, per la spesa
corrente e per le spese in conto capitale, della
modulazione relativa agli anni compresi nel
bilancio pluriennale e dell'onere complessivo in
relazione agli obiettivi fisici previsti. La
relazione indica i dati e i metodi utilizzati
per la quantificazione, le loro fonti e ogni elemento
utile per la verifica tecnica in sede consiliare
secondo le disposizioni del regolamento interno
del Consiglio regionale».
Nota all’art. 8, comma unico:
- Il testo vigente dell’art. 1 del regolamento
regionale 25 febbraio 2000, n. 1 (si vedano le
note all’art. 1, comma 1), a seguito delle
abrogazioni operate dal presente regolamento, è il
seguente:
«Art. 1. (Oggetto)
1. E’ istituito, presso la Presidenza della
Giunta regionale, il Comitato legislativo».